Sono le diverse tecniche manuali imposte dall’operatore, che inducono la fascia ad un’adattamento tramite una reazione o rimodellamento delle fibre verso una direzione armonica simile alla struttura fasciale in origine creando omeostasi.

La fascia può cambiare direzione delle sue fibre, tramite un trauma esterno(infortunio) o stress psicofisico (iper-lavoro-sport-psiche) o uno squilibrio ormonale o viscerale ecc.ecc. situazioni simili sono in grado creare, distorsione delle fibre fasciali, creando, deviazione posturale, malessere psico-fisico, dolore strutturale, perdita della fase del sonno, non trovando mail la posizione di confort, con conseguente stanchezza perenne.

La fascia trova riconoscimento dalla medicina ufficiale e gli viene dato pari valore a quello di un’organo essendo un veicolante in grado di organizzare una rete di network tra informazioni neuro-elettriche-chimiche-ormonali trasporta tramite la linfa nutrienti, crea interconnessione fra i vari apparati e organi forma i vari setti dove si alloggiano.

Avvolge all’esterno e all’interno nervi e muscoli , forma le meningi, a secondo della zona più o meno esposta a carichi ,si organizza per consolidarsi e formare un tessuto più resistente come un tendine o stratificarsi in tessuto aponeurotico profondo come il palmo della mano o la parte plantare del piede sottoposta a continui carichi.

Nell’immagine sotto stante, sono rappresentate delle restrizioni della rete fasciale.